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Necrologi Borgo Virgilio

Manifesti a lutto oggi



Le nostre onoranze funebri a Borgo Virgilio organizzano riti funebri completi e si occupano di tutto: dalle pratiche burocratiche sino alla sepoltura, senza tralasciare la stesura dei necrologi e la loro diffusione, affinché tutti possano sapere quando e dove si svolgerà una data cerimonia funebre. Prendersi cura dei defunti e commemorarli è segno di civiltà ed è una consuetudine che ha una lunga storia alle spalle. Già nella preistoria esistevano delle pratiche funerarie che, ad esempio, fanno pensare che l'Homo Sapiens credesse in una vita dopo la morte. A seguire, prendiamo in esame quali erano e come si svolgevano i riti funebri in una delle più importanti culture del passato, quella dell’antica Roma.

I funerali erano molto importanti per le comunità nell’antica Roma e c’erano dei riti ben precisi da osservare sia che si trattasse di funerali pubblici o privati sia che i defunti fossero persone del popolo oppure personaggi di un certo rilievo. C’erano anche dei rituali ben precisi da seguire, come orazioni e gesti che si credeva dovessero essere attuati, in special modo per evitare le disgrazie.

A differenza di ciò che accade ai nostri tempi, nell’antica Roma i rituali legati alla morte iniziavano ancora prima della dipartita del soggetto. Infatti, quando qualcuno era in procinto di morire si chiamava il “pater familias” oppure il parente più anziano della casa. Il ruolo di questa figura era quello di chiudere gli occhi della persona in fin di vita e raccogliere il suo ultimo respiro con un bacio. Ciò dava inizio alla fase della “conclamatio”, il lamento funebre che i familiari cantavano, pronunciando il nome del defunto al fine di porgergli l’ultimo saluto.

La morte era molto rispettata nell’antica Roma, tanto che tutti si riteneva avessero diritto ad un funerale, anche chi non aveva nulla. Infatti, per i più poveri a pagare il rito funebre ci pensava lo Stato.

I riti funebri nell’antica Roma prevedevano diversi momenti e ciò era una consuetudine che valeva per tutti i funerali, anche se ce n’erano di più sfarzosi in contrapposizione ad altri più semplici. La prima fase era l’esposizione al pubblico del defunto, proprio come accade ancora oggi nelle camere ardenti. Poi c’era il corteo funebre, durante il quale si pronunciava un elogio in onore del defunto, poi la salma veniva bruciata su un rogo oppure il defunto veniva inumato.

Le cerimonie funebri dedicate a personaggi illustri prevedevano un corteo, concepito come una celebrazione della vita del defunto, perché a seguire il carro che trasportava la salma c’erano i portatori di “cartelli” sui quali simboli, brevi scritte o figure e scene ricordavano le imprese compiute in vita dal defunto.

 

Servizio necrologi a cura di necrologi-italia.it

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